Blue Dragon, My Melody e le censure sui cartoni animati di Italia 1
Pubblicato da lorenzo in Cartoni Animati, Televisione
Scene di violenza e immagini piccanti, personaggi ambigui ed eventi drammatici: i cartoni animati giapponesi (anime) regalano spesso emozioni forti. Per evitare di turbare i bambini (e far arrabbiare i genitori) la mannaia della censura si abbatte sui cartoni animati trasmessi nella fascia protetta. Il caso più recente è quello di Blue Dragon (l’anime in onda alle 14.05 su Italia 1 al lunedì, mercoledì e venerdì), di cui Mediaset trasmette la versione internazionale censurata.
Le vittime preferite dei censori sono le ragazze di Blue Dragon, a cominciare dalla prorompente Bouquet: il seno della ragazza è stato ridisegnato e appiattito. I nudi (anche quelli che vengono solo accennati) sono stati eliminati, disegnando vestiti e costumi nuovi di zecca.
Anche la dolce My Melody rischia di turbare i nostri bambini…
Le scene in cui Keru baciva altri maschi per salvare la sua amata Uta sono state eliminate dal cartone animato. Inoltre, un intero episodio non è stato trasmesso perché ritenuto inadatto al pubblico della rete: in questa puntata di My Melody una ragazza raggruppava e scambiava varie parti del corpo di altre giovani per apparire più carina agli occhi dei ragazzi.
La censura degli anime non è una novità. Uno dei casi più clamorosi risale agli anni 90, quando la trama del cartone animato Piccoli problemi di cuore venne sconvolta perché ritenuta troppo forte. Delle 76 puntate che formavano la serie tv, in Italia ne sono state trasmesse solo 63, rimontate e tagliate. Il verbo amare non esiste nella versione italiana: i personaggi sanno dire solo “ti voglio bene” o “mi piaci”.
In un’intervista a Comicsblog il responsabile della fascia ragazzi di Mediaset Fabrizio Margaria ha parlato delle censure di Italia 1: “Io da parte mia sto cercando di ricorrere sempre meno alla censura ma, purtroppo, bisogna stare veramente attenti a ciò che si manda in onda; vi posso dire che per una scena di Dragon Ball (al suo terzo passaggio) siamo stati sanzionati di ben 100.000 euro. Vi assicuro che non è piacevole”.
I genitori preoccupati per i figli e gli amanti degli anime infastiditi dalle censure hanno posizioni diversi sulla questione, ma si fanno la stesse domanda: è giusto trasmettere questi cartoni animati in fascia protetta?
NO, non è giusto utilizzare cartoni animati come esca e trasmetterli ad un pubblico, a volte debole e sensibile come i bambini, con lo scopo di acquisire uno sponsor e aiutarlo a vendere il suo prodotto; nascondendosi dietro al motto gli “affari sono affari” e i bambini sono solo business.
Ho recentemente acquistato il dizionario dei cartoni (che trovo geniale) e scoprendo la sua interminata fonte di cultura la questione censura e “alta sartoria italiana” è ben trattata. Viene appunto spiegato che non è giusto trasmettere un cartone animato destinato ad un pubblico adulto oppure ad un pubblico adolescene, nei confronti di un pubblico di bambini o di ragazzi. E’ ovvio che così facendo si plasma il cervello dei più piccoli e, di conseguenza, i genitori s’incazzano!
Leggete e imparate, i libri insegnano! ENRY xxx 🙂
forza sho batti Nene cos potrò conoscertiN
Io detesto le censure non mi piace che qui vengano rovinate storie e disegni dei grandi maestri dell’animazione giapponese!!! Non è che censurano gli anime, con la scusa che turbano i bambini, perchè in Italia non sanno fare qualcosa di stupendo come gli anime giapponesi?