Albero di Natale da IKEA, rimborsato e sostenibile
Pubblicato da lorenzo in Ambiente e animali, Natale
I tempi sono ormai maturi per pensare all’albero di Natale e ci ritroviamo anche per questo Natale a chiederci se comprare un albero da addobbare vero o uno finto, visto che un po’ ci dispiace comprare un albero vero che passate le feste non sapremmo dove mettere.
Una risposta risolutiva al quesito ci viene da IKEA che propone presso i suoi punti vendita l’acquisto di alberi di Natale (si tratta di esemplari di Picea Omorika, conosciuta anche come ‘peccio di Serbia’) al prezzo di offerta di 10,99 euro.
La cosa interessante è che una volta trascorse le feste potremmo, tra il 7 e il 12 gennaio 2010, riconsegnare l’albero al negozio IKEA assieme allo scontrino e avere in cambio un buono da spendere sempre in IKEA dal 25 gennaio sino al 28 febbraio 2010 che è equivale al prezzo del nostro albero.
Non male, no?! Ma non basta: per ciascun albero di Natale restituito IKEA si impegna a donare 3 euro al Fondo Ambiente Italiano (FAI) la cui azione è di promuovere e tutelare il patrimonio artistico ed il paesaggio naturale in Italia.
Insomma, un ottimo modo per rispettare una tradizione natalizia e contribuire alla salvaguardia dell’ambiente.
Ma come possiamo addobbare il nostro albero di Natale magari coinvolgendo i nostri bambini? Su bambini.info abbiamo qualche idea fai-da-te per decorazioni e addobbi natalizi come: le palle di Natale fai-da-te, le collane di caramelle e i biglietti di auguri di Natale fai-da-te coi brillanti che possono essere utilizzati come decorazioni se appesi al nostro albero di Natale.
Gentili lettori,
Non abboccate a queste presunte attività di difesa dell’ ambiente proposte da una multinazionale come l’ Ikea che cerca di costruirsi con esse una facciata di azienda attenta all’ ecosostenibilità del suo business. Basta una riflessione sul modello di vendita che essa propone (consumismo “usa e getta”, richiamo di milioni di automobili per anno in ciascun dei suoi punti vendita con conseguenti danni da inquinamento agli abitanti circostanti, scarsissima trasparenza dei suoi approvvigionamenti di materie prime, condizioni di lavoro solo apparentemente “certificate” in termini di solidarietà sociale) per capire che ci troviamo di fronte ad una vera e propria impostura gestita assai strumentalmente con l’ unico obiettivo di attirare sempre nuovi clienti. D’ altronde una seria e paziente ricerca con Google su internet, che vada cioè oltre le solite prime pagine consultate dalla maggioranza dei navigatori, vi svelerà una realtà ben diversa da quella che la “democratica” multinazionale (che controsenso in essere !) vuole mostrare attraverso una miriade di iniziative di puro mimetismo comunicazionale. Dispiace solo che una associazione encomiabile per spirito e fini come il FAI si lasci coinvolgere (ma non è purtroppo la sola associazione, anzi !) in “iniziative” di tal scarsa onestà intellettuale. Saluti