Bambini fatti spogliare, caso choc in una scuola elementare
Pubblicato da lorenzo in News, Scuola
In una scuola elementare di Brione, in provincia di Novara, gli alunni maschi di una classe, fatte uscire le alunne, sono stati fatti spogliare, hanno dovuto abbassare pantaloni e mutandine intimati dalla bidella e da tre insegnanti.
Un gesto violento con il quale le maestre e la bidella volevano scoprire quale era il bambino colpevole di aver sporcato il gabinetto. Uno volta scoperto il responsabile del fatto, il bambino di 8 anni con il mal di pancia è stato punito e messo all’angolo per mezz’ora.
La vicenda si è verificata ieri mattina e la notizia si è saputa quando la mamma del bambino punito, che ha scoperto il fattaccio attraverso la mamma di un’altro bambino coinvolto, si è recata a scuola infuriata e ha sollevato il caso.
Il dirigente scolastico ha già avanzato le sue scuse per quanto accaduto e non si sa al momento quali sviluppi avrà la vicenda.
Foto: lastampa.it
Che esagerazione!!! Certe notizie vengono volutamente “dilatate” dalle parole usate per dichiararle :”caso choc”….ma quale caso choc? Non esageriamo! I bambini si saranno fatti quattro ghignate per questo inatteso intermezzo nella giornata scolastica.
Secondo me sbaglia chi crea un polverone su una bazzeccola [la cacca di un bambino] che credo possa essere risolta tranquillamente in loco tra gli interessati senza farne un caso nazionale, via stampa, via TV e anche via internet.
Ritengo sia un fatto veramente grave se si è svolto in questi termini (ovviamente da verificare). Innanzitutto sono gli insegnanti responsabili per gli alunni ed una bidella non deve permettersi di pretendere comportamenti punitivi. E’ pagata per tenere puliti bagni ed aule e a questo si deve limitare. Se ritiene qualcosa non funzioni come deve dovrà farlo notare nella sede opportuna. Gli insegnanti non avrebbero dovuto dar corso alle sue lamentele e nessun alunno avrebbe dovuto essere spogliato davanti ad altri e tantomeno punito per essere stato male e quindi essersi sporcato. Suggerirei alla madre dell’alunno di procedere per vie legali in quanto l’umiliazione davanti ad altri provocherà senz’altro un danno psicologico di cui la scuola dovrà, non solo scusarsi, ma rispondere in termini economici secondo quanto il giudice deciderà. D’altra parte l’errore non è stato di una singola persona, ma di più tra insegnanti e personale scolastico. Si prospettano tempi durissimi per questo istituto e, purtroppo, anche per il bimbo, vera vittima della situazione. Franca ha ragione sul fatto che non se ne sarebbe dovuto fare un caso nazionale a difesa del bambino, tuttavia senza giornalisti la scuola probabilmente non si sarebbe nemmeno scusata. Spero la scuola prenda i necessari provvedimenti disciplinari nei confronti di bidella ed insegnanti.
A quanto pare è un’incomprensibile prassi di molte maestre negare il permesso di andare in bagno prima della ricreazione. In classe di mio nipote una bimba fu costretta a farsela addosso. Cara signora Franca, non credo che lei al suo posto si sarebbe fatta quattro ghignate. Non capisco perchè questi metodi da nazisti suscitino in lei comprensione anzichè indignazione.
Il fatto è di una gravità inaudita,per l’umiliazione psicologica inflitta a un bambino “colpevole” di essersi sentito male. Mi auguro che le responsabilità siano accertate e che la madre del bambino non rinunci a intraprendere vie legali contro chi davvero è stato colpevole di tali comportamenti assolutamente non idonei agli educatori di una scuola elementare.
Premetto, sig.ra Drusilla, che non ho espresso comprensione verso questo fatto e neppure indignazione, ho espresso solo una esagerazione nel divulgare la notizia, senza che se ne conoscano i particolari. Sinceramente mi ha provocato un senso di ilarità il fatto che il personale scolastico sia andato a cercare chi aveva le mutandine sporche e, allo stesso tempo, anche la mamma del bambino che sia andata a chiamare i giornalisti per un fatto del genere. Secondo me hanno tempo a perdere, e questi pettegolezzi in Italia fanno “audience”. Le insegnanti dovevano continuare tranquille il loro lavoro e la mamma usare il suo tempo per seguire di più il bambino nelle sue autonomie personali. Che poi i bambini di oggi rimangano scioccati per un fatto del genere…nutro molti dubbi.
Ho fatto la collaboratrice scolastica (bidella) per 15 anni.
Bagni indecentemente sporchi ne ho puliti proprio tanti, compresi quelli delle maestre. Non mi sono mai permessa di cercare chi era stato, anzi se sapevo di un bimbo che stava male proponevo un thè, in accordo con l’insegnante. Ritengo che il fatto sia molto grave, le maestre devono educare, non umiliare, e il personale ata deve essere loro di supporto, è un dovere di chi opera con bambini.
Tante grazie a chi blatera semplre di rispetto per chi pulisce