Scuola: proteste per i tagli al tempo pieno. Gelmini: polemiche strumentali
Pubblicato da lorenzo in News, Scuola
In questi giorni stanno andando in scena, in molte scuole primarie (elementari) – soprattutto romane e milanesi, ma anche di Torino, Trapani, Firenze e altre città – delle proteste contro i tagli alla scuola operati dalla Gelmini, tagli che hanno causato l’eliminazione di centinaia di classi con il tempo pieno.
A Milano sarebbero circa 154 le scuole che a settembre non avranno il tempo pieno, 3 mila i bambini esclusi dal prolungamento delle lezioni fino al pomeriggio. Anche a Roma in alcune scuole è calato il numero delle classi a tempo pieno, e la stessa situazione si è registrata in tante altre città.
Quindi alcune scuole sono in mobilitazione, protestano, qualcuna ha avviato un’occupazione (simbolica: in realtà si tratta di una ‘didattica alternativa’ con l’organizzazione di laboratori, eventi musicali, artistici e la visione di film educativi) e alcuni genitori si sono anche incatenati davanti all’Usp, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Roma per qualche ora.
Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha definito queste proteste strumentali, anzi, secondo le dichiarazioni del suo ministero: “Aumenta il tempo pieno nella scuola elementare: all’introduzione del maestro unico e all’abolizione delle compresenze, si è registrato un aumento complessivo di 2.958 classi a tempo pieno e aumentano gli alunni che potranno usufruire di questo quadro orario”.
Aumenta il tempo pieno? Ma dove? L’altra mattina ero nella segreteria della scuola elementare in cui lavoro e il dirigente amministrativo spiegava che con i tagli di quest’anno l’anno prossimo per mantenere il tempo pieno dovrà utilizzare tutte le ore di compresenza degli insegnanti e dislocarli su due/tre scuole. E dall’anno dopo avremo un disavanzo orario tale da rendere impossibile il tempo pieno in tutto il Circolo Didattico! Senza contare che il taglio dei bidelli sta rendendo sempre più difficile sia la sorveglianza degli alunni che il mantenimento dello standard di pulizie minimo negli edifici (sì, perchè nella mia città sono da sempre i bidelli a fare le pulizie, anche se la “leggenda metropolitana” vuole il contrario!) e la segreteria sta valutando di assumere un’impresa di pulizie, sperando rimangano abbastanza bidelli per aprire e chiudere le scuole! O vivo nella città più “sfigata” della Lombardia o questa Gelmini ne ha di fantasia!!! IO PROPENDO PER LA SECONDA IPOTESI!!!